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dimarts, d’abril 27, 2010

Guardiola: "Per passarebasta essere noi stessi"


Guardiola: "Per passarebasta essere noi stessi"

L'allenatore del Barcellona carica i suoi: "Non importa la squadra che abbiamo di fronte, l’allenatore che abbiamo di fronte, per passare basterà riuscire a essere noi stessi Piqué ha parlato con buon senso, senza malizia, e poi vorrei ricordare una cosa: questa squadra negli ultimi 20 mesi ha mantenuto un comportamento esemplare"
BARCELLONA, 27 aprile 2010 - “Cominciamo col dire che è una partita di calcio”. Le prime parole di Pep Guardiola vogliono aggiustare il tiro dopo le interpretazioni ricevute dalla ormai celebre frase di Piqué sulla speranza che gli interisti finiscano con l’odiare la propria professione e lo spropositato macchinario messo su dal Barça intorno alla parola ‘remuntada’. “Non ho mai visto tanta mobilitazione popolare come in questi giorni – ha detto Guardiola – ma vorrei ricordare che i tifosi domani non verranno a tifare contro una squadra o contro un allenatore, verranno a dare una mano a 11 persone che cercano di raggiungere una finale di Champions. Niente di più”. E su Piqué: “Il ragazzo ha parlato con buon senso, senza malizia, e poi vorrei ricordare una cosa: questa squadra negli ultimi 20 mesi ha mantenuto un comportamento esemplare, i giocatori si sono comportati in maniera spettacolare, anche nelle sconfitte”.

CHIAVI TATTICHE — Guardiola ha cercato di dare le chiavi tattiche della ‘remuntada’: “Per passare basterà essere noi stessi. Non importa la squadra che abbiamo di fronte, l’allenatore che abbiamo di fronte, per passare basterà riuscire a essere noi stessi. Prendere palla, cercare di tenerla a lungo e di muoverla il più rapidamente possibile per creare un buon numero di occasioni da gol contro una squadra che si difende molto bene e contro la quale è difficile essere pericolosi. Se dobbiamo essere più offensivi? Non serve, di media creiamo 15-16-17 occasioni da gol, nel caso, basterà”.

STIZZITO — Guardiola è sicuro che giocherà Sneijder, e Mourinho poco dopo gli dà ragione, mentre non chiarisce il dubbio legato alla salute di Abidal e si stizzisce parlando del controllo antidoping organizzato dalla Uefa lunedì pomeriggio: “Forse non si fidano, che ne so. Che facciano quello che vogliono”. Dopo aver ribadito che se l’Inter ha fame perché non vince da tanti anni, il Barça ha altrettanta voglia di arrivare a Madrid, la chiusura è un augurio. Dopo l’andata Pep aveva dichiarato a chi gli chiedeva della prestazione di Messi che Leo aprirà al Camp Nou: “Lo ribadisco. Ci sarà, lo vedrete. Eccome se ci sarà”.

Filippo Maria Ricci

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