Liga, Barça ancora campione
Liga, Barça ancora campione
E' il terzo titolo consecutivo
E' il terzo titolo consecutivo
Per la 21ª volta nella loro storia, i blaugrana vincono il campionato spagnolo. Il trionfo arriva con due giornate d'anticipo grazie al pareggio 1-1 in casa del Levante, gol di Keita - che si rivelerà decisivo - e Caicedo
MILANO, 11 maggio 2011 - In attesa di provare a riprendersi l'Europa, il Barcellona spolvera il trono di Spagna e ci si siede sopra per la terza incoronazione consecutiva. Per la 21ª volta nella loro storia, i blaugrana conquistano la Liga, tenendo aperta una striscia vincente che li porta a un passo dal record del club (quattro trionfi nazionali consecutivi a cavallo tra il '90 e il '94) e a due passi da quello assoluto (Real Madrid edizioni '60-'65 e '85-'90). E' la conferma di un dominio in patria iniziato con l'arrivo in panchina di Pep Guardiola e ben lungi dal potersi considerare esaurito, considerati i numeri pazzeschi di questa squadra, la qualità del gioco espresso e l'età media dei suoi attori principali.
"manita" e saluti — Un successo ancora più gustoso, quello nella Liga 2010-11, perché conferma la superiorità del progetto catalano su quello del Real Madrid: i talenti "autoprodotti" battono le stelle comprate al mercato su tutta la linea, con l'unica eccezione della finale di Copa del Rey. Il Barcellona ha continuato a lanciare e cavalcare i ragazzi allevati a La Masia, mentre i blancos, in pieno stile Florentino Perez, la scorsa estate hanno aggiunto gente come Di Maria, Khedira e Ozil a una rosa già zeppa di fuoriclasse. Per non parlare del vero acquisto-bomba, quello di José Mourinho in panchina. In realtà, dopo un avvio di campionato equilibrato, il Barça ha usato l'energia sprigionata dalla memorabile "manita" al Camp Nou sul Madrid per superare e poi staccare i rivali. Da lì in avanti, non ci sono più state discussioni: la resistenza dei blancos targati Mou, in campionato, è stata inferiore alle attese. E anche a quella della gestione Pellegrini, il tecnico che l'anno scorso chiuse la Liga con 96 punti, almeno 4 in più dello Special One, nella migliore delle ipotesi.
gol del titolo firmato keita — Per fare festa con due giornate d'anticipo, dopo la goleada del Real Madrid al Getafe, il Barcellona aveva bisogno di un punto nel match in casa del Levante. E un punto è arrivato. È finita 1-1: gol di Keita e Caicedo. Quanto basta per festeggiare il titolo, in casa catalana.
Lionel Messi, 31 reti in questa Liga. Reuters senza ibra — Il titolo numero 21 del Barça (il Real Madrid ne ha 10 in più) andrà in archivio come quello del ritorno al "tridente piccolo", con la rinuncia al centravanti potente. Ovvero, la scelta di sostituire l'ingombrante Ibrahimovic con Villa, giocatore ben più adatto a inserirsi negli schemi offensivi di Guardiola. Senza Ibra, il gioco dei blaugrana ha ripreso a fluire più velocemente, liberando lo spazio in avanti per gli inserimenti a turno di Messi, Pedro e Villa. A conti fatti, visti anche i 92 gol già realizzati in questo campionato, la cessione dello svedese al Milan si è rivelata un buon affare per tutti i soggetti coinvolti.
continuità — Rispetto alle due precedenti versioni del Barça campione, quella attuale ha avuto un contributo pressoché identico in termini di gol dal tridente titolare. E lo stesso si può dire degli altri reparti: a centrocampo, Xavi e Iniesta sono stati spalleggiati da un Busquets ancora in ascesa, con il contributo saltuario del solito Keita e di Mascherano, adattato poi a stopper d'emergenza nel finale di stagione. E la difesa, scossa dalla vicenda del tumore di Abidal (per fortuna tornato in salute), ha retto ancora benissimo, con solo 20 gol incassati finora. D'altronde, se gli avversari toccano il pallone una volta ogni mezz'ora, è difficile subire molte reti...
il condottiero — Ora, dopo la finale di Champions League e dopo l'estate, bisognerà capire il futuro di Pep Guardiola, il principale artefice di questo capolavoro sportivo. Il 40enne tecnico blaugrana inseguirà sicuramente il poker in campionato, avendo sottoscritto un contratto col club fino al 2012, ma poi che accadrà? Lui stesso ha ventilato l'ipotesi che il suo ciclo al Barcellona si stia avvicinando alla conclusione, dando per scontata l'impossibilità di prolungare all'infinito una storia di successi. Chissà che incontrare sir Alex Ferguson a Wembley, il 28 maggio, non gli faccia cambiare idea.
Stefano Cantalupi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO, 11 maggio 2011 - In attesa di provare a riprendersi l'Europa, il Barcellona spolvera il trono di Spagna e ci si siede sopra per la terza incoronazione consecutiva. Per la 21ª volta nella loro storia, i blaugrana conquistano la Liga, tenendo aperta una striscia vincente che li porta a un passo dal record del club (quattro trionfi nazionali consecutivi a cavallo tra il '90 e il '94) e a due passi da quello assoluto (Real Madrid edizioni '60-'65 e '85-'90). E' la conferma di un dominio in patria iniziato con l'arrivo in panchina di Pep Guardiola e ben lungi dal potersi considerare esaurito, considerati i numeri pazzeschi di questa squadra, la qualità del gioco espresso e l'età media dei suoi attori principali.
"manita" e saluti — Un successo ancora più gustoso, quello nella Liga 2010-11, perché conferma la superiorità del progetto catalano su quello del Real Madrid: i talenti "autoprodotti" battono le stelle comprate al mercato su tutta la linea, con l'unica eccezione della finale di Copa del Rey. Il Barcellona ha continuato a lanciare e cavalcare i ragazzi allevati a La Masia, mentre i blancos, in pieno stile Florentino Perez, la scorsa estate hanno aggiunto gente come Di Maria, Khedira e Ozil a una rosa già zeppa di fuoriclasse. Per non parlare del vero acquisto-bomba, quello di José Mourinho in panchina. In realtà, dopo un avvio di campionato equilibrato, il Barça ha usato l'energia sprigionata dalla memorabile "manita" al Camp Nou sul Madrid per superare e poi staccare i rivali. Da lì in avanti, non ci sono più state discussioni: la resistenza dei blancos targati Mou, in campionato, è stata inferiore alle attese. E anche a quella della gestione Pellegrini, il tecnico che l'anno scorso chiuse la Liga con 96 punti, almeno 4 in più dello Special One, nella migliore delle ipotesi.
gol del titolo firmato keita — Per fare festa con due giornate d'anticipo, dopo la goleada del Real Madrid al Getafe, il Barcellona aveva bisogno di un punto nel match in casa del Levante. E un punto è arrivato. È finita 1-1: gol di Keita e Caicedo. Quanto basta per festeggiare il titolo, in casa catalana.
Lionel Messi, 31 reti in questa Liga. Reuters senza ibra — Il titolo numero 21 del Barça (il Real Madrid ne ha 10 in più) andrà in archivio come quello del ritorno al "tridente piccolo", con la rinuncia al centravanti potente. Ovvero, la scelta di sostituire l'ingombrante Ibrahimovic con Villa, giocatore ben più adatto a inserirsi negli schemi offensivi di Guardiola. Senza Ibra, il gioco dei blaugrana ha ripreso a fluire più velocemente, liberando lo spazio in avanti per gli inserimenti a turno di Messi, Pedro e Villa. A conti fatti, visti anche i 92 gol già realizzati in questo campionato, la cessione dello svedese al Milan si è rivelata un buon affare per tutti i soggetti coinvolti.
continuità — Rispetto alle due precedenti versioni del Barça campione, quella attuale ha avuto un contributo pressoché identico in termini di gol dal tridente titolare. E lo stesso si può dire degli altri reparti: a centrocampo, Xavi e Iniesta sono stati spalleggiati da un Busquets ancora in ascesa, con il contributo saltuario del solito Keita e di Mascherano, adattato poi a stopper d'emergenza nel finale di stagione. E la difesa, scossa dalla vicenda del tumore di Abidal (per fortuna tornato in salute), ha retto ancora benissimo, con solo 20 gol incassati finora. D'altronde, se gli avversari toccano il pallone una volta ogni mezz'ora, è difficile subire molte reti...
il condottiero — Ora, dopo la finale di Champions League e dopo l'estate, bisognerà capire il futuro di Pep Guardiola, il principale artefice di questo capolavoro sportivo. Il 40enne tecnico blaugrana inseguirà sicuramente il poker in campionato, avendo sottoscritto un contratto col club fino al 2012, ma poi che accadrà? Lui stesso ha ventilato l'ipotesi che il suo ciclo al Barcellona si stia avvicinando alla conclusione, dando per scontata l'impossibilità di prolungare all'infinito una storia di successi. Chissà che incontrare sir Alex Ferguson a Wembley, il 28 maggio, non gli faccia cambiare idea.
Stefano Cantalupi
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