Messi è stratosferico
Messi è stratosferico
Il Barça stende l'Arsenal
Il Barça stende l'Arsenal
I blaugrana battono i Gunners 4-1 grazie al poker di gol dell'argentino, che risponde alla rete iniziale del danese Bendtner. Grande prestazione della squadra di Guardiola, che replica quella dell'andata, pur senza Ibrahimovic. E stavolta dilaga. Nel finale si rivede Iniesta
BARCELLONA (Spagna), 6 aprile 2010 - Il Barcellona risponde all'Inter con il botto. Tonante, firmato dal suo primo tenore, Messi, che si conferma fenomeno una volta di più con un poker di gol che stende l'Arsenal, a segno per primo con Bendtner, e promuove i catalani alla semifinali di Champions League, allo scontro diretto con i nerazzurri. L'argentino, schierato in posizione centrale per l'assenza dell'acciaccato Ibra, incanta: dribbling, tiri da tutte le posizioni, sponde vellutate e assist illuminati. Insomma, esibisce tutto il campionario da fuoriclasse del pallone. E così un Arsenal rattoppato, che ci prova a giocare a pallone anche al Camp Nou senza timori reverenziali, è costretto ad ammainare bandiera bianca. In casa era stato messo alle corde da un super Ibra e aveva saputo replicare, mai domo, per il 2-2 in rimonta; stavolta, fuori casa, non è riuscito a rialzarsi, rimontato e poi surclassato.
schieramenti — Guardiola sostituisce gli squalificati Piquè e Puyol, la coppia centrale difensiva titolare, con Milito, il fratello dell'attaccante interista, e il messicano Marquez. Davanti, al posto dell'acciaccato Ibrahimovic, gioca Messi, da centravanti atipico, capace di muoversi in verticale e traformarsi da trequartista in stoccatore a seconda del momento, assistito sugli esterni alti da Pedrito e Bojan, preferito ad Henry. Wenger deve rinunciare a tanti, troppi elementi chiave: agli infortunati Fabregas, Gallas, Arshavin e Song, oltre al lungodegente Van Persie. Il tecnico francese risponde alle avversità schierando una formazione offensiva, con Bendtner centravanti, ma soprattutto il trio fantasia Walcott-Nasri-Rosicky alle sue spalle.
sorpresa bendtner — Il Barça parte forte, come all'Emirates Stadium. Messi fa capire subito di essere in serata di grazia, Almunia para in angolo. Il Barcellona fa possesso palla, e tiene le redini della partita. Certo, senza Ibra e Henry è un po' leggerino, ma gioca palla a terra con scambi in velocità che tengono sul chi vive la difesa inglese. L'Arsenal pressa alto per frenare il gioco catalano alla sorgente e si apposta, con il suo centravanti danese, sul filo del fuorigioco, per approfittare magari di qualche eccesso di confidenza spagnolo. E, a sorpresa, i Gunners vanno in vantaggio: Walcott, il solito razzo, se ne va sulla destra approfittando di una palla persa di Milito, mette in mezzo per Bendtner che segna al secondo tiro in porta, dopo un primo intervento di Valdes. Camp Nou sotto choc: inglesi in vantaggio e al momento qualificati.
troppo messi per l'arsenal — Ma il Barcellona ha a disposizione un'arma impropria, illegale con un pallone tra i piedi: Lionel Messi. Che non dà all'Arsenal nenche il tempo di pregustare il colpaccio: dopo 3' è già pareggio. Super gol dell'argentino con un sinistro di clamorosa violenza da fuori area. È solo l'inizio del Messi show. I catalani trovano infatti anche il vantaggio, ancora con Messi. Azione iniziata da una discesa di Abidal, ispirato proprio da Messi, che poi la finalizza, di destro, sulla sponda a centroarea di Pedrito. Ma a Messi, ingordo, la doppietta non basta. E allora nel primo tempo c'è ancora spazio per esibire una terza perla: il fantasista evita il fuorigioco, e poi con un pallonetto morbido trafigge Almunia. I suoi gol per il Barcellona diventano118. E soprattutto il 3-1 chiude i conti qualificazione.
ripresa — Senza storia. Il Barça fa possesso palla, abbassa il ritmo, addormenta la partita. Non vuole ripetere gli errori di Londra, quando, dopo aver dominato, nel finale aveva pagato un pizzico di deconcentrazione e rimesso in corsa i biancorossi della City. Guardiola inserisce il solido Tourè per Bojan, Pedrito studia da Messi e cerca pure lui un gol in pallonetto: fuori di poco. I Gunners non si arrendono mai, e Wenger mette dentro pure l'ennesimo attaccante, Eduardo, giusto per non lasciare nulla di intentato, ma non c'è niente da fare, la generosità inglese non va oltre un palo di Bendtner, vanificato da un fuorigioco. Il Barcellona finisce con il freno tirato, con la testa già alla sfida di campionato di sabato sera al Bernabeu con il Real Madrid. Ma c'è ancora il tempo per due buone notizie: nel finale si rivede Iniesta, e, soprattutto, Messi trova la quaterna. È festa grande al Camp Nou: Messi favoloso, Barcellona in semifinale tra due settimane, contro l'Inter.
Riccardo Pratesi La Gazzetta dello Sport
BARCELLONA (Spagna), 6 aprile 2010 - Il Barcellona risponde all'Inter con il botto. Tonante, firmato dal suo primo tenore, Messi, che si conferma fenomeno una volta di più con un poker di gol che stende l'Arsenal, a segno per primo con Bendtner, e promuove i catalani alla semifinali di Champions League, allo scontro diretto con i nerazzurri. L'argentino, schierato in posizione centrale per l'assenza dell'acciaccato Ibra, incanta: dribbling, tiri da tutte le posizioni, sponde vellutate e assist illuminati. Insomma, esibisce tutto il campionario da fuoriclasse del pallone. E così un Arsenal rattoppato, che ci prova a giocare a pallone anche al Camp Nou senza timori reverenziali, è costretto ad ammainare bandiera bianca. In casa era stato messo alle corde da un super Ibra e aveva saputo replicare, mai domo, per il 2-2 in rimonta; stavolta, fuori casa, non è riuscito a rialzarsi, rimontato e poi surclassato.
schieramenti — Guardiola sostituisce gli squalificati Piquè e Puyol, la coppia centrale difensiva titolare, con Milito, il fratello dell'attaccante interista, e il messicano Marquez. Davanti, al posto dell'acciaccato Ibrahimovic, gioca Messi, da centravanti atipico, capace di muoversi in verticale e traformarsi da trequartista in stoccatore a seconda del momento, assistito sugli esterni alti da Pedrito e Bojan, preferito ad Henry. Wenger deve rinunciare a tanti, troppi elementi chiave: agli infortunati Fabregas, Gallas, Arshavin e Song, oltre al lungodegente Van Persie. Il tecnico francese risponde alle avversità schierando una formazione offensiva, con Bendtner centravanti, ma soprattutto il trio fantasia Walcott-Nasri-Rosicky alle sue spalle.
sorpresa bendtner — Il Barça parte forte, come all'Emirates Stadium. Messi fa capire subito di essere in serata di grazia, Almunia para in angolo. Il Barcellona fa possesso palla, e tiene le redini della partita. Certo, senza Ibra e Henry è un po' leggerino, ma gioca palla a terra con scambi in velocità che tengono sul chi vive la difesa inglese. L'Arsenal pressa alto per frenare il gioco catalano alla sorgente e si apposta, con il suo centravanti danese, sul filo del fuorigioco, per approfittare magari di qualche eccesso di confidenza spagnolo. E, a sorpresa, i Gunners vanno in vantaggio: Walcott, il solito razzo, se ne va sulla destra approfittando di una palla persa di Milito, mette in mezzo per Bendtner che segna al secondo tiro in porta, dopo un primo intervento di Valdes. Camp Nou sotto choc: inglesi in vantaggio e al momento qualificati.
troppo messi per l'arsenal — Ma il Barcellona ha a disposizione un'arma impropria, illegale con un pallone tra i piedi: Lionel Messi. Che non dà all'Arsenal nenche il tempo di pregustare il colpaccio: dopo 3' è già pareggio. Super gol dell'argentino con un sinistro di clamorosa violenza da fuori area. È solo l'inizio del Messi show. I catalani trovano infatti anche il vantaggio, ancora con Messi. Azione iniziata da una discesa di Abidal, ispirato proprio da Messi, che poi la finalizza, di destro, sulla sponda a centroarea di Pedrito. Ma a Messi, ingordo, la doppietta non basta. E allora nel primo tempo c'è ancora spazio per esibire una terza perla: il fantasista evita il fuorigioco, e poi con un pallonetto morbido trafigge Almunia. I suoi gol per il Barcellona diventano118. E soprattutto il 3-1 chiude i conti qualificazione.
ripresa — Senza storia. Il Barça fa possesso palla, abbassa il ritmo, addormenta la partita. Non vuole ripetere gli errori di Londra, quando, dopo aver dominato, nel finale aveva pagato un pizzico di deconcentrazione e rimesso in corsa i biancorossi della City. Guardiola inserisce il solido Tourè per Bojan, Pedrito studia da Messi e cerca pure lui un gol in pallonetto: fuori di poco. I Gunners non si arrendono mai, e Wenger mette dentro pure l'ennesimo attaccante, Eduardo, giusto per non lasciare nulla di intentato, ma non c'è niente da fare, la generosità inglese non va oltre un palo di Bendtner, vanificato da un fuorigioco. Il Barcellona finisce con il freno tirato, con la testa già alla sfida di campionato di sabato sera al Bernabeu con il Real Madrid. Ma c'è ancora il tempo per due buone notizie: nel finale si rivede Iniesta, e, soprattutto, Messi trova la quaterna. È festa grande al Camp Nou: Messi favoloso, Barcellona in semifinale tra due settimane, contro l'Inter.
Riccardo Pratesi La Gazzetta dello Sport
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