Barça avanti, Sheva fuoriMessi firma il 1° posto
Barça avanti, Sheva fuori
Messi firma il 1° posto
Messi firma il 1° posto
A Kiev successo rocambolesco degli spagnoli, subito sotto per la rete di Milevskiy su papera di Valdes. Gli ucraini si limitano a difendere e vanno sotto: pareggio di Xavi e 2-1 del Pallone d'oro
Trentuno minuti, tanto è durato il sogno della Dinamo Kiev di battere il Barcellona ed eliminare l'Inter. Poi l'effetto domino ha fatto segnare i nerazzurri e subito dopo pareggiare il Barça. L'improvvisazione ha lasciato il posto al copione scritto. Super Messi segna l'1-2 finale e consegna agli spagnoli il 1° posto nel girone mentre Shevchenko e compagni chiudono in coda, fuori anche dall'Europa League. Punizione severa ma giusta per una squadra che ha pensato solo a difendere, prima il fulmineo vantaggio e poi il pareggio. Troppo poco per meritare la qualificazione.
KiEV GELATA — Il termometro sfiora lo zero, a momenti nevica ghiaccio ma il vero motivo del gelo che attanaglia da subito il Barça è la rete di Milevskiy dopo appena settantasette secondi. La papera di Victor Valdes fa la differenza almeno quanto la bella punizione di Shevchenko deviata da Milevskiy. "Segnare subito" aveva detto Guardiola e invece il Barcellona si ritrova a inseguire. La tattica di gioco non cambia: all'attacco. Alla fine i due gol quasi non giustificano il 77% di possesso palla. La prima, ghiotta occasione Messi la spreca al 14': a tu per tu con Shovkovskiy si fa ipnotizzare dal portiere e calcia centrale. La Dinamo non riesce e a tratti non vuole attaccare, preferendo difendere il fulmineo vantaggio. Scelta suicida, perché al 33' il Barça passa: Busquets per Iniesta, Iniesta per Abidal, Abidal per Xavi. Gol.
SOLO BARçA — L'intervallo serve soprattutto per fare calcoli: con l'1-1 la Dinamo Kyev chiude al 3° posto e va in Europa League. Evidentemente basta, perché nella ripresa gli ucraini fanno poco o niente per riportarsi in vantaggio. Al 9' gran punizione di Shevchenko, Leandro stacca e colpisce di testa ma manda clamorosamente fuori. Al 23' Yarmolenko salta Dani Alves e crossa per Sheva ma Abidal si supera e mette in angolo. Poi solo Barça, anzi solo Messi. Una, due, tre serpentine finché non lo abbattono per la punizione che decide la partita. E' il 41' e il pallone d'oro si ricorda d'avere nelle vene sangue argentino, sangue di Maradona: vantaggio capolavoro. Ci prova anche Ibra ma non è serata, Shovkovskiy ci mette la faccia. Almeno lui.
Claudio Lenzi. Gazzetta dello Sport
Trentuno minuti, tanto è durato il sogno della Dinamo Kiev di battere il Barcellona ed eliminare l'Inter. Poi l'effetto domino ha fatto segnare i nerazzurri e subito dopo pareggiare il Barça. L'improvvisazione ha lasciato il posto al copione scritto. Super Messi segna l'1-2 finale e consegna agli spagnoli il 1° posto nel girone mentre Shevchenko e compagni chiudono in coda, fuori anche dall'Europa League. Punizione severa ma giusta per una squadra che ha pensato solo a difendere, prima il fulmineo vantaggio e poi il pareggio. Troppo poco per meritare la qualificazione.
KiEV GELATA — Il termometro sfiora lo zero, a momenti nevica ghiaccio ma il vero motivo del gelo che attanaglia da subito il Barça è la rete di Milevskiy dopo appena settantasette secondi. La papera di Victor Valdes fa la differenza almeno quanto la bella punizione di Shevchenko deviata da Milevskiy. "Segnare subito" aveva detto Guardiola e invece il Barcellona si ritrova a inseguire. La tattica di gioco non cambia: all'attacco. Alla fine i due gol quasi non giustificano il 77% di possesso palla. La prima, ghiotta occasione Messi la spreca al 14': a tu per tu con Shovkovskiy si fa ipnotizzare dal portiere e calcia centrale. La Dinamo non riesce e a tratti non vuole attaccare, preferendo difendere il fulmineo vantaggio. Scelta suicida, perché al 33' il Barça passa: Busquets per Iniesta, Iniesta per Abidal, Abidal per Xavi. Gol.
SOLO BARçA — L'intervallo serve soprattutto per fare calcoli: con l'1-1 la Dinamo Kyev chiude al 3° posto e va in Europa League. Evidentemente basta, perché nella ripresa gli ucraini fanno poco o niente per riportarsi in vantaggio. Al 9' gran punizione di Shevchenko, Leandro stacca e colpisce di testa ma manda clamorosamente fuori. Al 23' Yarmolenko salta Dani Alves e crossa per Sheva ma Abidal si supera e mette in angolo. Poi solo Barça, anzi solo Messi. Una, due, tre serpentine finché non lo abbattono per la punizione che decide la partita. E' il 41' e il pallone d'oro si ricorda d'avere nelle vene sangue argentino, sangue di Maradona: vantaggio capolavoro. Ci prova anche Ibra ma non è serata, Shovkovskiy ci mette la faccia. Almeno lui.
Claudio Lenzi. Gazzetta dello Sport
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